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Si tratta del Decreto ministeriale recante interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 “Parco Agrisolare” con soggetto attuatore il Gestore servizi energetici (Gse) già disciplinati dal Decreto ministeriale 25 marzo 2022, successivamente modificato dal Decreto ministeriale 14 luglio 2022.
Si ricorda che sulla pagina GSE sono disponibili il Regolamento Operativo e il Manuale Utente.
Gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il proprio autoconsumo, ovvero unicamente se la quantità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale
Rispetto a quello precedente, il Bando Agrisolare 2023 presenta alcune novità, modificando le spese ammissibili e le percentuali di agevolazione:
I soggetti ammissibili sono:
– Imprenditori Agricoli, in forma individuale o societaria;
– Imprese Agroindustriali in possesso di Codice ATECO dell’Avviso che sarà pubblicato dal Mipaaf;
– Cooperative Agricole, cooperative o loro consorzi che svolgono attività agricola ex art 2135 c.c..
I beneficiari potranno costituirsi anche in forma aggregata, ad esempio, in associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei d’impresa, reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili.
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a € 7.000.
I beneficiari, alla data di presentazione della domanda, devono essere regolarmente costituiti e iscritti come attivi nel registro delle imprese, essere in regola con il DURC e non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come definita all’art. 2, punto 18 del regolamento GBER.
È inoltre necessario produrre la posizione del tetto su mappa, le ultime 12 fatture della fornitura di energia, la visura catastale dell’immobile.
Le risorse, erogate con i fondi del PNRR, ammontano a 1,5 miliardi di euro, di cui una quota pari ad almeno il 40% è destinata al finanziamento dei progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e sono così suddivise:
Sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è pubblicato l’Elenco dei Codici Ateco prevalenti per individuare la corrispondenza tra le attività dell’azienda e l’allocazione delle risorse.
Con Decreto del 19/04/2023 sono programmate, a valere sul secondo sportello, le risorse residue della Misura, pari a euro 993.031.470,19, e così suddivise:
Il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Un’altra novità di quest’anno riguarda le imprese nella produzione agricola primaria, che possono accedere agli incentivi con lavori senza l’obbligo dell’autoconsumo.
Una novità riguarda gli interventi con contributo in conto capitale, con percentuali incrementate, e si parla di investimenti secondo i seguenti parametri:
L’agevolazione consiste in un contributo in conto a fondo perduto variabile per le:
a) Aziende agricole attive nella produzione primaria (a cui sono destinati 75 milioni di €):
-pari all’80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) e pari al 30% senza vincolo di autoconsumo;
b) Imprese attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli (a cui sono destinati 150 milioni di €):
-fino all’80% senza vincolo di autoconsumo;
c)Imprese di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli e le altre imprese (a cui sono destinati 75 milioni di €):
-pari al 30% senza vincolo di autoconsumo.
Il nuovo Bando Parco Agrisolare sostiene l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza nominale di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp (al posto del precedente di 500 kWp) da realizzare sui tetti/coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale.
Gli impianti fotovoltaici devono essere di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione.
Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di:
Sono considerate ammissibili le seguenti spese:
a) Per la realizzazione di impianti fotovoltaici
Limiti di spesa
Il limite massimo per l’installazione dei pannelli fotovoltaici è pari ad euro 1.500/kWp, incrementabile a ulteriori euro 1.000/kWh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo non può eccedere 100.000 euro.
Qualora siano installati dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a 30.000 euro.
Per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, ammissibili fino ad un limite massimo di euro 700/kWp.
Per tutti gli interventi sono altresì ammissibili, se prestate da soggetti esterni all’impresa:
Non sono ammissibili i seguenti costi:
Il Bando attuativo verrà pubblicato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), a seguito dell’approvazione del Decreto da parte della Commissione europea. Le istanze di ammissione al contributo potranno essere presentate solo telematicamente attraverso il portale del GSE. L’invio potrà essere effettuato personalmente dagli interessati, ovvero per il tramite dei CAA (Centri Assistenza Agricola) o di professionisti abilitati.
Si attende quindi la conferma con la pubblicazione del bando.